lunedì 11 febbraio 2008

Ente Parco delle Colline contro le ecoballe nelle Cave di Chiaiano

Ente Parco Metropolitano delle Colline di Napoli
“Perché le cave di Chiaiano non possono diventare un sito di stoccaggio dei rifiuti”


Dichiarazione del Presidente del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, arch, Agostino Di Lorenzo, in merito all’ipotesi di localizzazione di un sito di stoccaggio di rifiuti nelle cave di Chiaiano.
Il grande Parco verde delle Colline di Napoli, comprende i 2.000 ettari di campagna e di natura che ancora rimangono in una città devastata da cinquant’anni di speculazione selvaggia.Il Parco rappresenta la principale occasione di riscatto dei quartieri nord di Napoli, le periferie dove è più forte il disagio sociale ed economico.Per questo il Parco, in collaborazione con la Municipalità di Scampia, Piscinola - Marianella, Chiaiano, in attuazione del Piano regolatore, ha già presentato un progetto esecutivo, redatto dalla facoltà di architettura di Napoli, per fare nelle cave di tufo di Chiaiano la prima attuazione del grande distretto eco-energetico dell’area nord di Napoli, presentato ufficialmente il 14 gennaio u.s. nel corso del convegno tenutosi presso l’ottava municipalità.
Una grande area tecnologica e attrezzata nelle cave, con una centrale ad energia solare da 4 MegaWatt, un sistema di specchi d’acqua e boschi, aree per lo sport ed il tempo libero, punti di accoglienza e di ristoro nella natura, un vero motore per il rilancio economico dell’intero territorio.
E’ evidente come l’ipotesi che circola ufficiosamente di localizzare proprio nelle cave di Chiaiano un sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti è incompatibile con il percorso di sviluppo che il Parco ha intrapreso, e contrasta con gli impegni che il Comune e il Parco hanno assunto con le popolazioni.
Il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli non intende tirarsi indietro e darà il suo contributo per il superamento dell’emergenza, ma questo deve avvenire nelle forme ed nei modi compatibili con le caratteristiche e le potenzialità dell’area.
In questo senso il Parco ha già offerto la sua concreta collaborazione, aderendo alla proposta del WWF nazionale, per un progetto pilota, partecipato dalla comunità locale fin dalle prime fasi di progettazione, per la produzione di compost di qualità prodotto dalla raccolta differenziata, porta a porta, di una piccola parte del territorio di Chiaiano.
Il Parco non intende vanificare l’impegno di fare di questa preziosa area verde lo strumento di riscatto dei quartieri della città che in questi ultimi anni hanno vissuto le situazioni di maggiore difficoltà e degrado.

Napoli, 7 febbraio 2008

1 commento:

Nicola Riccio ha detto...

Parco vietato ai cacciatori (unici guardiani da generazioni del bosco)ma consentito lo stoccaggio della spazzatura!